25 giugno 2017 - 1° tappa da Hospental a Chur - totale 107 km - dislivello 1.761 mt - impiegato 6:48 ore
clic file Strava (dettagli gps, prestazioni, ecc..)
Ore 9:30 sono pronto per partire ma questa mattina piove, per cui dovrò ritardare la partenza.
Ore 11:00 ci riprovo, in pochi minuti da Hospental dove ho dormito e ho fatto un abbondantissima colazione da orco, parto ma prendendo un acquazzone di striscio arrivo ad Andermatt.
Ad Andermatt intravedo l'ufficio turistico, mi affretto per dare un occhiata al materiale pubblicitario o come mi piace definirlo "depliant", chiedo l'indicazione per Oberalp che è esattamente a pochi passi con una salita di 10 km e un dislivello di circa 600 mt.
Contrariamente alla Donau Radweg (parte del percorso Eurovelo 6), questa pista ciclabile anziché avere i cartelli di segnaletica di colore verde con scritto il nome della ciclabile e il simbolo dell'unione europea, ha dei cartelli di colore bordeaux con scritto Rhein Route e spesso sono a me poco visibili causa l'inesperienza.
Mi fermo e prendo qualche minuto per indagare sul web: è presto svelato, siamo in Svizzera e qui l'idea di un progetto in comune con l'Europa non è fattibile.
Scopro così, che l'itinerario che inizio a percorrere qui in Svizzera non è niente altro che il percorso cicloturistico nazionale numero 2 ( Rhein Route).
Ora è tutto più chiaro e visibile, cartelli di colore bordeaux con spesso il simbolo della bike e spesso anche il numero della ciclabile.
Segnaletica cicloturistica Svizzera clic info ciclabile del Reno da Andermatt a Basilea |
Inizio così il mio giro, risalgo quei famosi 10 km che portano al passo di Oberalp a quota 2046, con dislivello di 600 m, una serie di tornanti e tutto attorno grandi cime ricoperte di erba e roccia, qua e la i resti di neve quasi del tutto sciolta.
Nuvoloni bassi mi investono come fosse nebbia, il sole fa capolino di tanto in tanto è un vento rafficato mi accompagnerà per tutto il giorno.
La parte incredibile della Svizzera sono i paesaggi di un verde così intenso e chiaro che ha qualcosa di magico.
I prati alpini sono pieni di fiori ed ecco perché ad ogni campo vi è un pascolo recintato solamente da un paio di fili sottili di colore giallo che nascondono una barriera elettrica per non far scappare gli animali.
La salita da Andermatt a Oberalppass |
Lungo il mio percorso noto numerosi laghi, di varie forme e dimensioni ma il più bello è sicuramente il lago di Oberalp incorniciato dalle montagne.
Lago di Oberalppass |
Appena prima di arrivare al passo Oberalp, noto un lago che scopro essere il fiume Oberalpreuss il quale dopo la costruzione della diga nel 1961 è cosi diventato largo e lungo che sembra un lago.
Alcune famiglie imbacuccate stanno pescando e pranzando al sacco, leggo infatti che il fiume è ricco di pesce e più a valle poco prima di Andermatt vi è nei pressi della diga una centrale idroelettrica.
Sempre durante la salita verso il passo, scorgo più volte il passaggio del treno Glacier Express,
un trenino rosso patrimonio dell'Unesco grande meta di turisti da tutta Europa.
Il treno Glacier Express mentre transita a fianco del fiume Oberalpreuss |
Sosta a Oberalppass 2046 m |
Ora breve pausa sul passo, c'è gente che ha appena pranzato in quei pochi ristoranti e ora seduti all'aperto si godono il panorama, altri invece si sono comodamente arrangiati con i loro camper accessoriati.
Di qui partono numerosi sentieri che portano in vari punti dei monti, il più noto è quello che porta al Tomasee (sorgente del Reno).
Il lago di Toma (Tomasee) noto come sorgente del Reno |
Riposato e ristorato da uno snack sono pronto a ripartire e godermi la prima e lunga discesa.
La direzione da prendere è una sola, unica asfaltata che mi porta al paese Sedrun con una discesa di circa 11 km, tanti tornanti e una velocità massima di 47,5 Kmh che mi sento spesso una palla da bowling ma al posto dei birilli ci sono curve a gomito con precipizio; meglio non rischiare ho 30 kg di bike e non vorrei rimanerci sotto.
Tappa acqua a Tujetsch, mentre mangio una banana grattata con garbo a colazione, osservo il panorama sui campi da golf e immagino il manto di neve che li ricoprirà il prossimo inverno.
Fontana a Tujetsch, acqua buonissima, altro che l'acqua della boccia! |
Panorama su campi da golf a Tujetsch |
Riprendo la marcia e dopo alcune discese la strada spiana per qualche chilometro, arrivo a Sedrun per poi scendere nuovamente oltre Disentis.
Sedrun panorama poco prima di arrivare |
Sedrun campanile della chiesa |
Ponte della ferrovia del Glacier Express |
Abazia a Disentis |
Glacier Express a Disentis/Mustèr |
Sulla mia strada passo alcuni villaggi, Sumvitg, Rabius, Trun.
Sono a Trun e se non sbaglio nuovamente, ora potrò percorrere la vera ciclabile.
Osservando noto qualcosa di insolito, non che prima ci facessi caso, ma sui nomi delle strade c'è la scritta via che precede il nome; strano!
Mi aspettavo un bel Straße seguito poi dal nome; siamo o non siamo in Svizzera!
Dove sono finiti qui i tedeschi?
Poi mi documento e mi rendo conto di essere nel Cantone dei Grigioni e scopro che qui si parla una lingua antica il Romancio.
Questa lingua è una sorta di dialetto di importanza storica in questa regione e ora anche a livello nazionale perché riconosciuta come tale.
E' un dialetto, con affinità al ladino e il friulano e altre zone del nord Italia che confinano con la Svizzera, potrei dire che come noi parliamo il romagnolo da Rimini fino Ravenna da est a ovest, loro parlano il Romancio con 5 varianti a secondo dei territori.
Trun |
Prossima tappa Ilanz (Glion in Romancio), qui sta per finire la prima parte in discesa e il panorama è prossimo a mutare ma ancora lo ignoro.
Ilanz |
Ilanz Kirche |
Ilanz brunnen |
A breve dopo il paese di Ilanz a quota 700 mt, dopo aver percorso oltre 70 Km e l'ora non è certo quella del mattino dato che sono le 17:00 del pomeriggio, comincio ad essere un pò stanco.
Ecco che la strada risale, il paesaggio si trasforma per gradi fino a divenire un grand canyon, dove il fiume Reno viene inghiottito da meandri di roccia, ed io dall'alto, stremato e sbalordito dal panorama, ne approfitto per scattare foto e riprendere fiato.
Questa zona chiamata Ruinaulta è il nome con cui la popolazione romancia del luogo chiama la gola del reno anteriore, che significa all'incirca cumulo di detriti superiore.
Questo parco oltre ad essere attraversato da una linea ferroviaria a scopo turistico è anche meta di escursionisti e appassionati di MTB.
Attraverso questa terra montuosa, boschiva, con pareti di roccia a strapiombo sul fiume, mi allontano da esso passando per villaggi isolati come Valendas, Carrera con un bellissimo campeggio immerso nella natura e salite che mi fan rimpiangere di essere venuto in Svizzera, Versam, poi di colpo nuovamente sul fiume su una strada da film con 007 e proprio qui comincio a chiedermi; ma quanto manca a Chur?
La domanda per ora non trova una risposta fino al punto panoramico in cui scambio alcune parole con una coppia di coniugi svizzeri di cui lui parla un po di italiano.
Da bambino, mi racconta, di averlo studiato a scuola dato che viveva nel cantone italiano del Ticino, ne approfitto per chiedere informazioni stradali per Chur e mi rispondono che mancheranno circa 20/25 km.
Gentilmente mi scattano una foto nei pressi di Versam, sul precipizio dove il Reno si divincola come un serpente tra i meandri rocciosi per poter proseguire libero a valle.
Legenda del parco Riunaulta (grand canyon svizzero) |
Versam le gole del Reno (Ruinaulta) |
Posa meritata sulle gole del Reno |
Riparto per l'ultimo tratto di circa 25 Km, sono le 19:00 tra discese, spianate e brevi risalite direi che per oggi ne ho le palle piene.
Passo rapidamente per i paesi di Bonaduz, Tamins, Felsberg e infine arrivo a Chur.
Tamins |
Chur (Coira) |
Le discese oggi sono state fantastiche, ma purtroppo ho dovuto fare i conti anche con molte salite che a fine giornata mi hanno stremato.
La Svizzera è tutto un saliscendi, da prendere con filosofia e poter stare all'aria aperta per 11/12 ore al giorno, è un esperienza super e mi fa sentire veramente vivo.
Sono arrivato a Coira tardissimo, sono le 20:30 e così dopo una doccia, sono uscito con Maria Luisa, una ragazza di origine piemontese trapiantata a Londra che ho conosciuto in ostello.
Sono le 22:00 circa mi sparo un kebab e una birrozza da 0,50 lt, infine un breve giro nel centro storico.
Coira o Chur ha un centro storico molto bello con tante vie e piazzette, fa pensare quasi a Innsbruck, con i suoi palazzi affrescati i campanili bianchi con i tetti color ardesia, appuntiti alla sommità.
Il Reno alla sua sorgente nasce quasi come un fiume modesto che si perde nei meandri rocciosi delle vallate.
Ma è come una palla di neve che rotola a valle diventa sempre più grande e ogni montagna da cui sgorga acqua sembra un pretesto per immettersi nel Reno e aumentarne la portata.
So già che alla fine del mio viaggio svizzero il Reno avrà avuto talmente tanti rabbocchi da diventare possente come il Danubio, attraversabile da ponti lunghissimi è un traffico di imbarcazioni di svariato genere, dalle grandi chiatte che trasportano materiali alle navi da crociera stracolmi di turisti incuriositi.
Heute ist alles, morgen dann, gute Nacht!